Un po’ di Simpson in Botticelli

Tra le tante cose straordinarie che stanno succedendo nel nostro mondo moderno, c’è anche il fatto che la tecnologia ha cambiato il modo in cui noi guardiamo ciò che ci circonda.

Ci stiamo abituando a nuove percezioni. Come dice l’ottimo Riccardo Falcinelli su Cromorama (uscito per Einaudi nel 2017), ripreso da uno smartphone, un affresco risulta luminoso come una foto digitale. Le tinte cariche e brillanti di uno schermo sono ormai il il parametro con cui valutiamo la purezza di ogni fenomeno cromatico.

Falcinelli ha ragione: chi ha conosciuto il colore della televisione, non può più vedere il mondo con gli occhi del passato.

Magari non ne siamo consapevoli, ma abbiamo in mente il giallo dei Simpson anche quando abbiamo di fronte un quadro del Botticelli.

Noi che produciamo immagini, non solo vogliamo cogliere il bello, ma spesso puntiamo a rendere bello ciò che è banale.

Forse non dovremmo? Forse sarebbe corretto dare alla banalità la giusta importanza? E poi, cos’è la banalità?

Ma questo è un altro film…

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